Padre Anselmo Laganaro nacque a Sant’Agata di Puglia, il 7 ottobre 1880, da Giambattista e Luigia Turino. Al battesimo gli venne imposto il nome di Rocco. Dopo aver frequentato a S. Agata le scuole elementari e la prima classe ginnasiale, nel 1893, a tredici anni entrava nel Collegio di S. Onofrio di Casacalenda (Campobasso) e a 16 anni, il 19 luglio 1896, nel convento di Sepino indossava il primo abito dell`Ordine francescano per mano di padre Bartolomeo Gianfranceschi. Trascorse l`anno di noviziato in quel collegio, “nido di pace e di serenità”, immerso nella preghiera, nella penitenza, nello studio della Regola. Dopo due anni, il 12 settembre 1898, pronunciava i voti semplici di obbedienza, povertà e castità, e dopo tre anni nel convento di S. Leone a Bitonto quelli solenni. Seguì gli studi umanistici nei conventi di Sepino e di Bitonto. Fu poi mandato dai superiori a Roma perché, frequentando l`Ateneo Antoniano, completasse gli studi di Teologia e si specializzasse in quelli biblici. Il 22 aprile 1905 l`umile frate Anselmo Laganaro, nella Basilica di S. Giovanni in Laterano, veniva ordinato sacerdote dal cardinale Respighi. «Aveva allora 25 anni: ieratico nel viso, sempre grave nel portamento, affabilmente paterno, spirante dolcezza, fiducia, bontà». Il 16 luglio 1906 si laureò a pieni voti in Sacra Scrittura, conseguendo il titolo di Lettore Generale. I Superiori avrebbero voluto inviarlo in Palestina perché si perfezionasse negli studi biblici, ma lo trattennero nella Provincia monastica di S. Michele Arcangelo, che si stava riprendendo dalle ferite delle soppressioni. Nel convento di S. Matteo di S. Marco in Lamis dal 1908 al 1910, in quello di Biccari dal 1910 al 1914, nel convento di S. Maria dei Martiri di Molfetta dal 1936 al 1942, fu Maestro dei chierici e Lettore. Fu validissimo insegnante di latino, greco, storia, S. Scrittura, arte sacra, ascetica, storia ecclesiastica. Fu Definitore provinciale dal 1908 al 1914, Ministro Provinciale dal 1914 al 1918, Consigliere Provinciale dal 1921 al 1927, Superiore e Guardiano del convento di S. Pasquale a Foggia dal 1918 al 1924, del convento di S. Leone di Bitonto dal 1924 al 1927 e ancora dal 1930 al 1936, a Molfetta dal 1936 al 1939, a Bitetto dal 1946 al 1949, del convento di S. Antonio a Bari dal 1949 al 1952. Fu Custode provinciale dal 1933 al 1936, dal 1939 al 1942. Come Visitatore generale visitò nel 1919 la Provincia di Principato (Salerno), quelle della Sicilia nel 1922, quella di Lecce nel 1945. Fu Prefetto degli Studi per molti anni, grazie all`equilibrio, alla profondissima preparazione, alla grande dedizione e competenza di cui era dotato. Nel 1952 fu rieletto Ministro Provinciale nel convento di S. Pasquale di Foggia. E così la sua missione andò avanti spedita e ricca di ascensioni, grazie al suo grande caldo cuore, alla sua profonda spiritualità francescana, alla sua immensa capacità di capire, di essere fratello, confratello, amico, maestro, e sempre tanto tanto umile. “Ci sentiamo perciò un po` tutti tralci di una vita annosa ma piena di linfa, rami di un albero vigoroso con le radici affondate nella terra ma con la chioma decisamente lanciata verso il cielo: un po’ tutti gli apparteniamo, perché un po’ tutti continuiamo ad attingere alla sua inesauribile, ricchissima sorgente”, dice di lui padre G.B. Jacobazzi. “Mente attenta ai problemi dell`epoca, sapeva cogliere quanto di buono vi era nelle spinte innovatrici del pensiero moderno: “Prendete il bene, ci diceva, da qualunque parte venga”. Francescano austero ma senza durezza, di carattere buono ma non debole, devoto ma con pietà illuminata, dotto ma senza iattanza. Il suo sguardo semplice e luminoso ci allietava il cuore. Così ho visto Padre Anselmo Laganaro per cinquant’anni», mi testimoniava direttamente uno dei suoi più devoti discepoli, padre Doroteo Forte. “Il Provinciale della ricostruzione della Provincia” lo definì padre Serafino Fierri, “Lettore preparatissimo” padre Doroteo Forte che lo rievocava con commovente filiale devozione, “Lucerna ardens” Anna De Napoli. Tutti i suoi discepoli, che furono numerosissimi, lo ricordano con devoto rispetto, con profondissima stima e gratitudine. Fu confessore di vescovi e gente di ogni ceto. Ascoltava, confortava, consigliava. Visse integralmente con vera umiltà il suo apostolato, in silenzio, con serenità, in perfetta letizia francescana. Vero e degno figlio di S. Francesco, seppe amare e farsi amare. P. Anselmo morì a Foggia, a 94 anni, il 23 novembre 1974. I frutti del suo grande apostolato, l`impegno profuso per ridare splendore alla Provincia Monastica di S. Michele Arcangelo, lo fanno e lo faranno ancora amare. Dora Donofrio Del Vecchio Da: D. Donofrio Del Vecchio, Profili santagatesi (in corso di elaborazione).